COME DECIFRARE LE COMPOSIZIONI TESSILI
L’etichetta fondamentale deve riportare la denominazione delle fibre componenti il prodotto, utilizzando le sigle previste dalla legge (ad es: WO= lana, SE= seta, CO=cotone, PA= poliammide, EL=gomma) con la percentuale in peso dei componenti indicata in ordine decrescente.
Il regolamento non si applica:
-ai prodotti lavorati a domicilio o a imprese indipendenti
-ai prodotti confezionati su misura da sarti
I brand che vendono vintage, second-hand o artigianato, non hanno certezza della precisa composizione del tessile e dunque queste categorie sono esenti dall’obbligo di etichettare.
Detto questo,
ANDIAMO AL SODO!
Eccovi due schemi essenziali
simboli più prestigiosi di composizione delle fibre naturali vegetali e animali come lana, cotone e lino.
I capi con questi loghi sono introvabili nelle grandi distribuzioni e in generale nelle produzione dei nostri tempi, ma tra le giacche della nonna o tra i banchi del mercato VINTAGE c’è ancora la possibilità di trovarne qualcuno.
Il marchio Woolmark certifica la presenza di LANA VERGINE di alta qualità, è stato introdotto nel 1964, la sua presenza su un prodotto ne garantisce la composizione fibrosa, nessuna legge ne impone l'utilizzo, ma la sua affermazione globale lo ha reso sinonimo di qualità.
Il marchio Master of Linen, introdotto nel 1993, certifica prodotti realizzati con LINO EUROPEO di qualità.
Un tempo erano attivi anche istituti internazionali che certificavano la qualità del cotone e della seta, ma attualmente hanno cessato la loro attività.
L'istituto Internazionale per il Cotone, con il suo marchio IIC, identificava prodotti realizzati in puro cotone di prima qualità, non proveniente da cascami o da cotone recuperato.
Simboli di etichettatura tessile (direttamente dal mio libro di studi)
Buona lettura!
Apri pure questo articolo ogni volta che vorrai controllare la nomenclatura delle fibre!
La tua sarta digitale,
Francesca
1 commento
Grazie Frabba!
Articolo molto utile💓